Salvia divinorum - Dai Riti degli Sciamani alla Farmacologia Molecolare

 Le medicine tradizionali affondano le loro radici nell’antica saggezza dei popoli e riflettono il senso misterioso e sacrale con cui le piante sono state riguardate quale fonte primaria di rimedi contro le malattie.
    Al di là dell’interesse antropologico per culture intrise di esoterismo, appare comunque opportuno indagare gli aspetti scientifici alla base dell’impiego terapeutico, magico e sacrale delle piante e dei preparati  naturali (droghe) adoperati da sciamani e “curatori”, anche al fine di razionalizzarne ed ottimizzarne il profilo e l’impiego farmacologico.
    Nell’ultimo decennio si è acceso un notevole interesse medico e sociale intorno alla Salvia divinorum, la menta allucinogena originariamente impiegata dai curanderos del Messico centrale per riti magici e di guarigione. Questa pianta offre, infatti, interessanti spunti di ricerca perché, a differenza dei comuni allucinogeni, il suo principio attivo prevalente, la salvinorina A, interagisce a livello dei recettori per gli oppioidi (oppiopeptine). Tale caratteristica pare interessante per la possibilità di produrre, mediante opportune modificazioni della molecola,  sostanze efficaci, tra l’altro, nel trattamento della patologia ischemica e, soprattutto, farmaci antidolorifici più maneggevoli della morfina.  
    Il forte potere allucinogeno della salvinorina A è stato alla base della diffusione della Salvia divinorum come droga d’abuso, soprattutto tra i giovani. Il fenomeno sta assumendo dimensioni sempre maggiori.   
      Mancava, nella letteratura scientifica internazionale, una sintesi organica ed aggiornata che affrontasse il tema Salvia divinorum in tutti i suoi aspetti e ricadute. Il volume dei professori Valle, Carmignani e Volpe viene a sopperire a tale necessità. Tutta l'informazione scientifica disponibile sull' argomento è presentata in un testo unico, organico, ben illustrato   ed accessibile a chi abbia cognizioni biologiche di base. Si supera, pertanto, il problema della parcellizzazione e della dispersione dell’informazione sull’argomento in una moltitudine di articoli scientifici,  spesso in lingua straniera.  
      Il testo è articolato in tre sezioni: nella prima parte vengono trattati gli argomenti di carattere antropologico e storico, nella seconda parte si riassumono le conoscenze di carattere botanico e biochimico sulla pianta, sui suoi composti e sul suo principio attivo (salvinorina A) e vengono discussi i meccanismi di interazione dello stesso principio attivo con il  recettore “kappa”-oppioide. Nella terza parte si espongono le implicazioni di carattere tossicologico e farmacologico, i possibili sviluppi di carattere terapeutico-applicativo e  gli aspetti di carattere sociale e normativo.
      Il volume in oggetto si configura di interesse anche per studenti e docenti universitari considerandone l’estensione in settori quali botanica, biochimica, fisiologia, farmacologia, patologia e clinica tossicologica. Sul piano sociale-divulgativo l’opera offre le conoscenze idonee a prevenire e contrastare l’abuso di una droga allucinogena di particolare pericolosità.
      Il volume ha raccolto ampio consenso nel mondo accademico-scientifico e da parte di Organi istituzionali.
 
Elenco capitoli

1. Le piante magiche e la salvia divinorum
2. Cenni storici
3. La salvia divinorum
4. La salvinorina A - gli altri composti della salvia divinorum
5. Il recettore ? per gli oppiati
6. Le dinorfine
7. Il legame del recettore ? con la salvinorina A
8. Tossicologia clinica della salvia divinorum
9. Derivati neoclerodanici: azioni farmacologiche e prospettive terapeutiche
10. Aspetti normativi
11. Considerazioni conclusive