9788895122496
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L’idea comune che ancora abbiamo di tempo e spazio è sicuramente da ricondurre a Newton. Con Einstein si è giunti a porre le basi per una rivoluzionaria concezione in virtù della quale spazio e tempo non esistono. Tutto questo – ed è il motivo fondamentale della inedita forma di connessione tra fisica e filosofia – consente di giungere a straordinarie acquisizioni speculative.
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Il concetto di spazio / The concept of space
L’idea comune che ancora abbiamo di tempo e spazio è sicuramente da ricondurre a Newton. Con Einstein si è giunti a porre le basi per una rivoluzionaria concezione in virtù della quale spazio e tempo non esistono. Tutto questo – ed è il motivo fondamentale della inedita forma di connessione tra fisica e filosofia – consente di giungere a straordinarie acquisizioni speculative.
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Autore/i | Gianluca Giannini |
ISBN | 978-88-95122-49-6 |
Formato | 15x21 |
N. pagine | 92 |
Anno Pubblicazione | 2018 |
Copertina | Mordida |
L’idea comune che ancora abbiamo di tempo e spazio è sicuramente da ricondurre a Newton. Lo spazio, simile a una tavola, è quella ‘entità’ sulla quale ed entro la quale avvengono tutti i fatti del mondo, mentre il tempo è la ragione fondamentale per l’auto-identificazione e auto-comprensione. Con Einstein si è giunti a porre le basi per una rivoluzionaria concezione in virtù della quale questo spazio e tempo non esistono. Tutto questo – ed è il motivo fondamentale della inedita forma di connessione tra fisica e filosofia – consente di giungere a straordinarie acquisizioni speculative: a) la fine di ogni metafisica tradizionale; b) ogni volta questo farsi-spazio, che ne dice dell’esistenza degli enti/oggetti solo a partire dalla possibilità effettiva (cioè che si istituisce effettivamente) nella loro interrelazione, è preceduto da una radicale ‘assenza d’essere’: l’esistenza è solo nell’effettività dello squadernarsi di tutto questo; c) che l’essere, quindi, della Tradizione Occidentale, non essendo più un qualcosa di pre-scrivibile in ragione della sua pre-esistenza, essendo invece il portato, ogni volta, di interrelazioni probabilistiche non causali, apre a una nuova accezione di ontologia quale de-ontologia tutta da scrivere. Una de-ontologia in cui ‘essere’ non può che dirsi chiuso nel logos, in questo logos-qui come precipitato ultimo della modalità strategica di ànthropos nei suoi modi interrelazionali con il mondo.
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